Subject: passaparola From: giorgio@mbox.vol.it (giorgioceradelli) To: WAM-L Ho trovato questo articolo in una rivista italiana che si chiama Internazionale (http://www.agora.stm.it/internaz.html) e ri-pubblica articoli scelti nei periodici di tutto il mondo. Questo proviene da New Scientist (http://www.newscientist.com) e mi sembrato interessante soprattutto per il tema del ruolo del professionista (architetto o ingeniere) in un periodo di crisi mondiale dello "stato assistenziale"; io continuo dunque a passare parola come suggerisce l'ultimo paragrafo dell'articolo. Internazionale, 9 agosto 1996, p. 39 (New Scientist, june 18th 1996, p. 39) Fred Pearce Un esempio da imitare (Squatters take control) Karachi, 18 giugno 1996 Il profumo dei fiori era quasi insopportabile e non si avvertiva neppure il pi piccolo odore di fogna. Con i suoi cespugli e rampicanti, il viale aveva un aspetto pulito e ordinato; nelle vicinanze si intravedeva una grande antenna parabolica. Dentro le abitazioni, gli uomini erano chini su macchinari, mentre le donne lavoravano con telai e macchine da cucire per realizzare sporte e sari da vendere sui mercati di tutto il mondo, da Lahore a Londra. Come era possibile che questo fosse Orangi, il malfamato insediamento abusivo di Karachi, salito alla ribatta della cronaca lo scorso anno perch teatro di disordini politici e di decine di sparatorie collegate al traffico di droga? La conferenza dell'Onu che si tenuta a Istanbul lo scorso giugno ha discusso le strategie da attuare per risolvere i problemi delle megacitt e le ragioni del collasso dei governi locali. Senza dubbio, una delle priorit da affrontare la questione degli insediamento abusivi, nei quali i governi lasciano centinaia di milioni di poveri ad arrangiarsi da soli, spesso privi dei servizi essenziali. Negli ultimi Cinquant'anni, la popolazione urbana delle nazioni in via di sviluppo cresciuta di sei volte, 200 milioni di abitanti delle citt non dispongono di acqua potabile e 350 milioni sono privi dei servizi igienici di base. E la situazione sta peggiorando. Entro la fine dell'anno 2015, nove delle dieci maggiori citt della Terra si troveranno nei paesi in via di sviluppo. Karachi sar una di queste citt: una tipica metropoli caotica. Cinquant'anni fa vi risiedevano 400mila persone, oggi gli abitanti superano i dieci milioni. Ogni anno vi arriva un altro mezzo milione di persone, la maggioranza delle quali va a raggiungere quei quattro milioni di abitanti che vivono in insediamenti abusivi. In alcune zone, si vive in cinque in una stanza e il 20 per cento dei bambini non arriva al primo compleanno. Le malattie infettive come il tifo sono in aumento. La struttura politica di Karachi, intanto, va sempre pi disgregandosi. Il governo nazionale del primo ministro Benazir Bhutto ha spinto all'esilio molti leader politici della citt, aderenti al Movimento Mohajir Quami. Il crimine e la corruzione dilagano. La citt conta circa un milione di tossicomani e sembra che la sua rete di autobus sia collegata al riciclaggio del denaro sporco dei cartelli della droga. Negli ultimi due anni, circa 1.500 persone sono morte in disordini di vario genere. Il governo ha tangibilmente fallito, afferma Arif Hasan, architetto di spicco e consulente della Banca mondiale per le questioni urbane: "Qui, le autorit non sono pi in grado di fornire niente. Il settore formate defunto". Rivoluzione urbana Orangi, con il suo milione di abitanti il pi grande insediamento abusivo della citt: percorso dalla violenza e appollaiato su una collina nei sobborghi nordoccidentali della metropoli, ospita anche l'esperimento pi riuscito, a detta di molti, tra quelli che tentano di migliorare le condizioni dei poveri delle citt. Dietro questo esperimento vi un'organizzazione di ricerca, l'Orangi Pilot Project (Opp), che opera con pochi aiuti pubblici e spesso rifiuta l'assistenza dall'estero. Il suo lavoro pu insegnare qualcosa a molte megacitt, soprattutto ora che un numero sempre crescente di governi - nazionali e locali -va perdendo la capacit di fornire i servizi fondamentali ai cittadini pi poveri. Tutto ha avuto inizio con delle tecnologie semplici e una politica rivoluzionaria. Nel 1980, Aga Hasan Abadi, che dirigeva l'allora prospera Bank of Credit and Commerce International (Bcci), chiese ad Akhter Hameed Akhan, ex preside e professore di sociologia, di studiare il modo per rendere Orangi un posto migliore in cui vivere. Akhan trov persone povere, ma non completamente deprivate. Vivevano in case di un solo piano fatte di blocchi di calcestruzzo, disponevano di una certa riserva d'acqua, ma non di fogne, ed erano costrette a vuotare nei vicoli i buglioli delle latrine ogni quattro o cinque giorni. "I bambini giocavano in mezzo alla sporcizia. Il tifo, la malaria, la diarrea, la dissenteria e la scabbia imperversavano", ricorda Akhan. Le organizzazioni dei quartieri vicini avevano a lungo tentato di spingere i politici a costruire le fogne, ma senza risultato. La conclusione di Akhan fu incredibilmente semplice: "Era chiaro che le autorit municipali, troppo deboli e corrotte, non sarebbero mai state in grado di costruire un sistema fognario per i poveri. Dall'estero ci si poteva attendere scarsa assistenza, perch gli eventuali aiuti si sarebbero persi nelle tasche di appaltatori senza scrupoli. C'era un'unica soluzione. Trovare il modo affinch la comunit potesse risolvere questo problema da sola. Era una trasformazione difficile. In un certo senso, significava abbandonare la speranza. Psicologicamente fu un passo rivoluzionario". La creazione di Akhan, l'Opp, cominci coi ridurre i costi del progetto elaborando un sistema fognario semplificato e standardizzato e tagliando fuori gli intermediari. L'ipotesi di canali di scarico che lasciassero penetrare l'acqua nel terreno fu scartata a causa dell'elevato livello delle falde freatiche sottostanti (a citt, che avrebbe determinato in breve tempo uno straripamento dei canali. Bocciata fu anche l'ipotesi di fogne a cielo aperto, che non avrebbero risolto i problemi igienico-sanitari. L'unica rimasta era un'opzione considerata impraticabile dagli ingegneri esterni perch troppo costosa: un sistema fognario sotterraneo. Il punto di partenza "Decidemmo di dimenticare molti degli standard tecnici esistenti", ricorda Perween Rahman, direttore della ricerca dell'Opp, e di modificare la tecnologia per adattarla alla situazione sociale". Una innovazione cruciale fu quella di installare una semplice fossa settica tra ogni wc e la fogna, cos che le tubature fossero raggiunte solo da liquidi. Questa misura serviva a ridurre l'inquinamento e la possibilit di intasamenti. Unaltra innovazione riguardava il pozzetto, pi semplice e pi piccolo rispetto a quelli tradizionali. L'Opp progett e forn griglie apposite, che la popolazione potesse poi inserire in situ. Questa nuova versione costa circa 14mila lire, un decimo del prezzo dei modelli tradizionali. I nuovi chiusini del pozzetti, inoltre, sono di calcestruzzo, non di metallo. Il maggior peso stato previsto per impedire alla gente di sollevarti e gettare spazzatura nelle fogne. "Dopo aver studiato il problema e scoperto come potevamo far funzionare il sistema", spiega Rahman, cominciammo a organizzare incontri con gli operai che lavoravano nei vicoli, per comunicare le nostre scoperte. Akhan e i suoi assistenti, per lo pi studenti universitari, incoraggiavano semplicemente le famiglie a unirsi per installare le fogne a loro spese. I vicoli, sui quali si affacciano in media 20-30 case, si mobilitarono ed elessero un responsabile per ogni vicolo, che aveva l'incarico di raccogliere il denaro e di organizzare manodopera e materiali. "L'Opp non si occupa del denaro, afferma Rahman, insistiamo sul fatto che i progetti sono loro, non nostri. Allinizio degli anni Ottanta, I'Onu avvi a Orangi un proprio progetto, basandosi su un piano generale e servendosi di appaltatori tradizionali. In cinque anni - prima del collasso dovuto all'eccesso di burocrazia, alla precariet dell'esecuzione e all'inadeguata manutenzione - riusc a servire solo 35 vicoli. In 15 anni, invece, l'Opp ha incoraggiato gli abitanti di Orangi a installare 94mila latrine, connesse a quasi cinquemila fogne sotterranee nei vicoli e a 400 canali di scolo secondari che portano le acque di scarico ai fiumi locali. I residenti hanno speso due miliardi e 760 milioni di lire e l'Opp ne ha investiti 161 milioni nelle attivit di ricerca e di formazione, in gran parte ripagate dalla Bcci. Una famiglia tipo, con un reddito mensile di 70mila lire, ha comperato una latrina interna connessa al sistema fognario funzionante per 46mila lire. I costi di manutenzione - ad esempio, l'eliminazione degli intasamenti e la sostituzione dei chiusini danneggiati dei pozzetti -si aggirano intorno alle 230 lire al mese. E i lavori di manutenzione, la maledizione di quasi tutti i progetti di sviluppo di questo genere, vengono effettuati, realmente. "Tutelano il loro investimento, oltre ai loro vicoli e alla loro salute, osserva Hasan. Dopo le fogne, l'Opp passato alle abitazioni, molte delle quali crollavano a causa della fragilit dei blocchi di calcestruzzo utilizzati per costruirle. Ha contattato gli operai del luogo e ha insegnato loro a migliorare la qualit del calcestruzzo aumentando la quantit di cemento nell'impasto e mantenendolo umido mentre fa presa. L'Opp ha anche realizzato manifesti diretti ai residenti, oltre che ai muratori, in modo che potessero fare anch'essi la loro parte. E stata anche realizzata una macchina per fare blocchi di calcestruzzo pi resistenti a un costo minore e in modo pi produttivo. L'Opp ha anche contribuito a creare scuote e centri sanitari privati. che garantiscono vaccinazioni ai bambini e servizi di consulenza alle donne in tema di pianificazione familiare ed educazione sanitaria. Tutto ci in una comunit nella quale molte donne sono ancora vendute come spose e non si consente loro di lasciare la propria casa n di guardare la tv n di leggere il Corano. Negli uffici dell'Opp, gruppi di levatrici tradizionali ricevono una formazione in materia di pianificazione familiare. "Lo Stato ignora queste donne", dice Rahman, sebbene in Pakistan siano loro a seguire la maggioranza dei parti. Sono le ginecologhe del paese e noi puntiamo a sviluppare le loro competenze". Questo approccio tipico del modo di lavorare dell'Opp: non imporre soluzioni dall'esterno, ma guardare ai servizi esistenti e chiedersi come contribuire al loro sviluppo. L'Opp studia un problema, offre formazione e diffonde la voce, soprattutto tra i giovani studenti. Il suo personale composto da una quarantina di persone, che sono pagate con il denaro ricevuto da diverse associazioni di beneficenza e da fonti governative e internazionali. L'organizzazione, per, rifiuta le offerte destinate a finanziare i progetti, perch contrarie alla sua filosofia: Di quello che si paga direttamente si ha cura, afferma Rahman. "I sussidi concessi a qualcuno, inoltre, possono creare conflitti all'interno della comunit. Si finisce che li vogliono tutti e non ci si aiuta pi da soli". Uno dei pochi programmi che l'Opp gestisce da solo un piano di credito che interessa alcune delle circa 20mila piccole imprese di Orangi: meccanici pathan, sarti indiani che creano sari, muratori baluchi e operai sindhi. Per gli imprenditori poveri, la mancanza di credito un ostacolo fondamentale. Nessuna banca di Karachi disposta a prestare denaro direttamente alle piccole imprese di Orangi, cos l'Opp che accende un prestito con una banca e fa poi credito a queste imprese, a tassi commerciali ma senza chiedere garanzie. Sinora, ha avuto quattromila clienti - per lo pi, imprese che occupano cinque-sei persone -, per un volume di prestiti superiore ai due milioni e 300mila lire. In queste aziende, le pratiche amministrative scarseggiano e poche sono le restrizioni al lavoro minorile, o le norme a tutela della sicurezza e della salute. Ma le donne sono un quinto del clienti del programma, soprattutto sarte che realizzano borse per la spesa, stracci per spolverare e strofinacci da cucina, tutti destinati al mercati europei, Grazie ai prestiti, hanno potuto Investire in telai di migliore qualit e si sono costituite In cooperative per poter vendere direttamente agli esportatori, saltando gli Intermediari. E un patto basato sulla fiducia, sostiene Anwar Rashid, che dirige Il programma di credito, cos combattiamo la corruzione endemica e la mentalit Inadempiente del nostro paese. Il tasso di non restituzione dei prestiti sceso dal 20 per cento del primo anno all'attuale 2 per cento. Migliorare la salute Come osserva Akhan, Il contributo delle agenzie ufficiali molto modesto in tutti i campi in cui opera l'Opp: alloggi e servizi igienici, salute, istruzione e occupazione. Il settore pubblico qui non fornisce alloggi, e offre scarsissimi servizi. Solo un decimo delle scuole e dei centri sanitari gestito dallo Stato. L'acqua fornita dall'azienda pubblica arriva nella maggior parte delle zone, ma in modo intermittente: la sua qualit, inoltre, dubbia e la pressione di norma bassa. Nei vicoli passano ancora i carretti trainati dagli asini dei venditori d'acqua. La spazzatura viene raccolta raramente: Uno del nostri prossimi progetti", dice Rahman, riguarder proprio la raccolta dei rifiuti. Nonostante il fallimento dei servizi pubblici e la loro sostituzione da parte del settore privato - o, forse, proprio per questo - la qualit della vita a Orangi migliora. Sebbene non esistano scuote statali, il tasso di alfabetizzazione tra i giovani supera il 70 per cento, il doppio della media nazionale. E la costruzione del sistema fognario ha determinato un netto progresso nella salute degli abitanti: la mortalit infantile passata da 130 ogni mille nati vivi (1982, agli inizi del progetto) a 37 per mille (1991). Lo scorso anno, l'Opp ha condotto un'indagine sulle condizioni di salute a Orangi e a Thikri, un Insediamento abusivo situato nel sudovest di Karachi, privo di fogne e con scarsi servizi di prevenzione sanitaria. Dallo studio emerso che a Orangi la percentuale delle coppie che praticavano la pianificazione familiare era nove volte pi alta, i tassi di morbilit erano la met e la spesa medica era cinque volte pi bassa. A Thikri, Inoltre, quasi il 20 per cento dei bambini muore prima di aver compiuto un anno, una quota cinque volte superiore a quella di Orangi. Via via che i governi risultano sempre pi marginali, l'Opp deve fronteggiare le minacce della malavita, che ha spesso collegamenti con il mondo politico. Siamo riusciti a evitare di essere controllati dalla mafia politica e della droga, afferma Rahman, ma dobbiamo pagare bustarelle e ricompense piuttosto spesso". Non motto tempo fa, lo stesso Akhan fu bollato come il Salman Rushdie di Karachi dai mullah non residenti a Orangi. Volevano impiccarmi. Ero stato accusato di blasfemia. Ma i mullah di Orangi mi appoggiarono e nessuno qui avrebbe portato a termine l'esecuzione. La campagna contro di lui fu orchestrata, a suo avviso, da un ex funzionario, del programma di credito dell'Opp. licenziato per corruzione. Per motti versi, l'Opp diventato il governo locale di Orangi, flessibile, pragmatico e innovativo l dove lo Stato lento, corrotto e di vedute ristrette. Akhan convinto che questo sia il modello da seguire anche in altre citt. Il collasso del governo, qui, profondo e probabilmente irreversibile. Il vecchio modello socialista, per cui tutto doveva essere fatto per Il popolo, fallito. le vecchie Istituzioni sono dinosauri che deperiranno e moriranno. Le nuove istituzioni, gli organismi vitali in grado di garantire che le cose si facciano, stanno nascendo negli insediamenti abusivi. Egli ritiene che i governi centrali e municipali cederanno il controllo della maggior parte del servizi urbani, con l'eccezione delle componenti infrastrutturali pi impegnative, quali i tronchi principali della rete idrica. L'eco della lezione di Orangi rimbalzata in tutto Il mondo. I pi poveri possono pagarsi servizi che le autorit cittadine considerarlo troppo costosi o complicati da fornire, e sono disposti a farlo. E lesperienza che fanno positiva. Abbiamo infranto la cultura della dipendenza, afferma Rahman. Ci opponiamo al sussidi e diciamo che non ci si pu affidare agli altri. E un vostro problema, siete voi a doverlo risolvere. In altri insediamenti abusivi di Karachi si comincia a imitare questo approccio. E successo, ad esempio, nella piccola Batouch Colony, un Insieme di 250 case vicine a una nuova superstrada a quattro corsie, schiacciate In mezzo a due complessi immobiliari residenziali. Abbiamo trovato un gruppo di uomini in un caff pieno di mosche, seduti intorno alla mappa dettagliata di una nuova linea della rete fognaria che era stata Installata proprio la settimana precedente in sostituzione di quella esistente, intasata. I residenti hanno progettato e supervisionato la costruzione in prima persona, guidati da uno di loro, Shakiel Karmai, uno studente che ha seguito i corsi di formazione dell'Opp. Ora, progettano di offrire alle comunit benestanti dei due complessi residenziali vicini l'uso della nuova linea fognaria, in cambio di una parte della loro fornitura di acqua pulita. Passare parola Nel vicino Insediamento di Manzour, dove abitano 70mila persone, i residenti si sono costruiti da soli il sistema fognario principale e a Welfare Colony gli abitanti hanno progettato e supervisionato i lavori di copertura di un canale delle acque di scarico. Questo approccio dell'Opp, la riuscita integrazione di innovazione tecnica e organizzazione sociale, ripreso oggi anche in altre citt pachistane - ad esempio a Lahore e Faisatabad -, promosso per lo pi da organizzazioni che usufruiscono della consulenza dell'Opp. Le agenzie degli aiuti, dalla Banca mondiale alla Britain's Water Aid, fanno la fila per dare il loro contributo. E si chiedono se sia questo il modello di sviluppo urbano che cos a lungo non sono riuscite a praticare. Si esagera spesso quando si parta di rapida crescita delle megacitt. Ma in posti come Karachi, le difficili condizioni di vita della popolazione urbana povera sono pi che reali. E in motti altri paesi, oltre al Pakistan, i tentativi dei governi nazionali e delle autorit municipali di soddisfare questi bisogni sono sempre pi infruttuosi. David Satterthwaite, dell'Istituto internazionale per l'ambiente e lo sviluppo di Londra, autore di un importante studio sui problemi urbani sostiene che il fallimento di direzione" una caratteristica quasi universale delle citt del Terzo mondo. Egli vede nell'azione dei cittadini e delle comunit al di fuori della struttura dello Stato la chiave per invertire questo declino. I politici si preoccupano. Questo aiutarsi da s autofinanziandosi un sogno di destra, o un'utopia socialista? A Orangi, queste distinzioni politiche perdono significato. Ma, Visto che l'idea dei governi fornitori universali in crisi dappertutto, forse in tutto il mondo si dovr imparare a vivere come gli abitanti di Orangi. GiorgioCeradelli